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ANCORA AGEA - CAA....

Dopo vari rinvii l’agenda PAC 2023 2027 dovrebbe, il condizionale è quasi d’obbligo, essere avviata.

Una PAC diversa dalle altre perché oltre che sostenere i principi di sostenibilità, sanciti da agenda 2030, che oltre ai fenomeni calamitosi dovuti ai scientificamente certi cambiamenti climatici, si trova a dover affrontare le nuove sfide causate dal conflitto dell’invasione Russa dell’Ucraina.

Una guerra che è alle porte, ma che determina il cambiamento geopolitico del mondo e anche, e soprattutto, della nostra Europa.

Anche le politiche green più impegnative, così come affermato dall’On. De Castro in Europa, dovranno essere affrontate con una visione di medio periodo, con gradualità ed equilibrio per non acuire i già gravi problemi provocati dalle sanzioni internazionali.

E nel bel mezzo di questo tempo grave e difficoltoso, che richiede un di più di impegno e di responsabilità, di coinvolgimento e di compartecipazione di tutti i soggetti del comparto agroalimentare, l’AGEA sembra ostinatamente ancora impantanata nelle sue anacronistiche e ingiustificate posizioni.

Forte di una sentenza che ri-legittima una convenzione “senza senso”, che elimina i professionisti per monopolizzare il servizio a personale dipendente (senza verifica di professionalità e senza valutazione di sostenibilità economica del servizio), l’AGEA, in forma verbale, annuncia che questo mese per tutti i professionisti sarà un “ottobre nero”.

E così non solo i nostri CAA, quelli gestiti solo da professionisti, lo prevedeva la norma, ma anche tutte le organizzazioni agricole che hanno una visione più Europea dei servizi alle loro aziende, si troveranno “costrette” a cambiare rotta e strutturarsi con assunzioni, aggrappandosi a contratti atipici, pur non di non subire le ingiurie di AGEA.