FERMARE IL NUTRI-SCORE
FERMARE IL NUTRI-SCORE
L’appello dell’On Paolo De Castro contro il Nutri-Score sembra non essere caduto nel nulla. Dopo le Organizzazioni Agricole, il Ministro Patuanelli, la nostra contraria ferma di posizione, anche il Presidente Draghi ha dichiarato con decisione la contrarietà del Governo italiano. Basterà a fermare i “Galli” nutrizionisti? Non lo sappiamo.
Del resto l’Europa ancora fatica a rimuovere quei particolarismi (gli ismi sono sempre negativi), che rallentano e frenano la concreta e vera integrazione dei popoli e delle nazioni. Il rischio che soprattutto nazioni caratterizzate dai piatti unici condividano il Nutri-score è alto. Non per questo occorre sfiduciarsi o abbassare la guardia. Il valore della sfida è troppo alto. Mi spingo ad affermare che il Nutri-score sta alla qualità della vita come la storia sta alla nostra civiltà.
Non si può coprire un quadro di Caravaggio con qualche striscia di bei colori. Non si vive la bellezza di un’alba o di un tramonto in spoglie stanze tinteggiate di bianco e illuminate di luci psichedeliche.
Per i Periti Agrari e Periti Arai Laureati questa è una di quelle battaglie che come altre e forse più di altre devono essere affrontate senza risparmio di convinta energia.
La categoria che prima di altre e più di altre (La storia lo conferma. Primo Istituto Tecnico Agrario in Italia è stato fondato nel 1834) ha intrapreso un percorso e un impegno professionale che concretizza e rafforza quella filiera dalla terra alla tavola garantendone qualità, igiene e sicurezza non può che contrastare il Nutri-score con tutte le sue forze e con tutta la sua bicentenaria storia.
Non si può gettare alle ortiche quel valore educativo e professionale costruito in scuole e università che nel mondo possono esportare cervelli capaci e strutturati, solo perchè lo schematizzare, il semplificare diventa messaggio più facile da cogliere.
L’Italia, il suo Made in Italy lo ritrova nella Bandiera, nel Tricolore, vessillo, simbolo, di una bimillenaria storia forgiata dalle sue origini religiose, storico culturali e professionali. I mosaici di Monreale non esisterebbero se la Sicilia non fosse stato il crogiolo di storie di uomini venuti dal “mondo” e contaminati dal profumo di quella terra.
Proporre il Nutri-score significa pertanto “offendere” la nostra professione, le altre professioni intellettuali (Agronomi e Tecnologi Alimentari), qualificati operatori figli della Formazione Professionale e dell’Istruzione Professionale e quello straordinario mondo agricolo sul quale la storia ha spesso scaricato i suoi problemi politici, sociali ed economici.
I Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, soprattutto in questo periodo, stanno promuovendo numerose iniziative e progetti per innevare le agricolture di processi di qualità sostenibile. Operatori che promuovono e garantiscono il Biologico, la lotta integrata, l’agricoltura Blu, l’agricoltura innovativa 7.0, il cibo manipolato con la cura di processi unici, sicuri, igienici e inimitabili (il lardo di colonnata o le stagionature di alcuni formaggi e molti, molti altri prodotti sono solo italiani) sanno che finalmente la società li sta incontrando comprendendone l’alto valore sciale. Il cibo è diventato centro del comune sentire della società, anche per i suoi riflessi sociali (il cibo scarseggia nelle bocche dei vecchi e “nuoci” poveri).
Pur credendo profondamente nei valori fondanti l’Europa se c’è un motivo etico, culturale e politico della disobbedienza questo lo si può trovare nel rifiuto assoluto del Nutri-score. Ed il nostro appello spinga tutti gli europarlamentari italiani a stringersi e condividere ogni azione che dissuada l’Europa ad accendere e spegnere i semafori degli alimenti, dei nostri alimenti di tutti gli alimenti che devono ritrovare nelle etichette chiare e dettagliate la storia delle loro origini e del loro valore nutrizionale e “culturale”. Ne va della nostra credibilità europea.
Per Agr Braga Mario
Presidente Collego Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati
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