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A LOCOROTONDO INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO ON. SCALFAROTTO LA POLITICA TORNI NELLE SCUOLE

A LOCOROTONDO INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO ON. SCALFAROTTO LA POLITICA TORNI NELLE SCUOLE

Non ci stancheremo mai di invitare la “politica” quella che, al di là delle facili e scontate affermazioni, quotidianamente si impegna per affrontare i problemi della nostra società, complessi e di non facile soluzione.

Ve ne è uno però che più di altri assume carattere di priorità, la “scuola”. Scuola quel luogo che a fianco delle famiglie ha il compito di accompagnare i nostri giovani a trovare la propria dignità personale. E se i dati dei “risultati” educativi e professionalizzanti sono ampiamente insufficienti, forse proprio in questo periodo di pandemia che interroga le nostre società ed i modelli che le caratterizzano, siamo chiamati a riprendere il cammino di una profonda e concreta riflessione sulla riforma della scuola. Una riforma che sappia liberarsi dalle troppe spinte e controspinte di una colpevole e strumentale autoreferenzialità. Di un’antistorica chiusura su se stessa.

Lo diciamo da tempo, lo andiamo dicendo da tempo, pur trovando cordiale ascolto, forse solo per atti di personale cortesia, più che per convinzione, nei luoghi delle istituzioni. Ovvero trovando qualche volta ascolto da chi pur condividendo il bisogno di un cambiamento radicale, una nuova riforma Gentile, si sente imprigionato fra i meccanismi cigolanti di una burocrazia invadente e totalizzante.

Noi Periti Agrari e Periti Agrari Laureati che inoltre siamo figli di Scuole Tecnico Agrarie, che portano in sé secoli di storia ispirata, sentiamo ancor di più il peso dei processi consuntivi della scuola.

Quanto vorremmo che un nuovo Cavour, un nuovo Garibaldi, potessero dall’alto delle loro responsabilità storiche tornassero a occuparsi concretamente delle nostre istituzione scolastiche agrarie. 

Ecco il perché, pur avvertendo qualche mugugno politico, abbiamo non solo apprezzato, ma anche evidenziato l’alto significato della visita dell’On. Scalfarotto, sottosegretario al Ministero degli Esteri (la nostra porta aperta verso il futuro) al Basile Caramia di Locorotondo. Una visita che lo ha coinvolto andando ben oltre il tempo e la disponibilità programmata.

Ricevuto dal Prof. Vito Savino presidente della Fondazione ITS agroalimentare della Puglia, dalla “Preside” e da tutti i Presidenti della nostra categoria della regione Puglia, il Sottosegretario ha potuto verificare l’alto valore di un modello straordinario e vincente di incontro fra ricerca, sperimentazione (le nostre aziende sono un patrimonio inestimabile, peccato che a Roma non sempre ne abbiano contezza), Istituto Tecnico Agrario, e Istruzione Tecnica Superiore (nuovo orizzonte della professionalizzazione di giovani che inseguono la speranza di una lavoro di qualità).

Ma il Sottosegretario Scalfarotto ha potuto constatare come il Centro di Ricerca, fortemente voluto e promosso dal Prof. Pastore, oggi sia il punto di riferimento per affrontare la grave, gravissima, fors’anche colpevole,  espansione della Xylella fastidiosa.

Sarà servita a qualcosa questa importante visita? Certamente il Sottosegretario potrà portare con sé l’incontro con una realtà che ha lasciato e lascia tracce indelebili nelle agricolture pugliesi e non solo e da parte nostra la inarrendevole speranza che prima o poi la politica tornerà a comprendere il valore delle scuole tecniche agrarie e ne sosterrà l’atteso riconoscimento, l’auspicata autonomia gestionale e la valorizzazione del progetto educativo e professionalizzante riportandole al centro delle politiche agricole e agroalimentari del nostro Paese.

Una Scuola che può aprirci nuove frontiere culturali ed economiche anche con quei Paesi dei mondi marginali che guardano alle nostre eccellenze del Made in Italy.

Le elezioni passano, le qualità degli uomini restano, e su quelle qualità il Paese deve puntare per riprendere il proprio cammino di crescita e sviluppo. Riprendere per mano, con determinazione, la fiducia in un domani che si rispecchia nel nostro difficile quotidiano.