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600,00 EURO NON BASTA....

600,00 EURO NON BASTA....

La ministra Nunzia Catalfo firma il decreto che riconosce  600 euro anche per professionisti iscritti a Casse private: RPT e CUP ottengono un primo risultato.

Ma non basta, occorre agire con decisione su sgravi fiscali, liquidità, e riorganizzazione.

 La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo di concerto con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto che stabilisce il funzionamento del «Fondo per il reddito di ultima istanza» istituito del DL “Cura Italia), riconoscendo un'indennità per il mese di marzo pari a 600 euro anche per i professionisti iscritti alle casse di previdenza private.

Il decreto interministeriale ha inoltre fissato in 200 milioni di euro per l'anno 2020 la quota parte del Fondo da destinare ai professionisti. «Per l'ottenimento dell'indennità i professionisti e lavoratori autonomi devono inviare domanda alla propria Cassa di previdenza, dal 1° aprile 2020. Sono le Casse private a verificare la regolarità ai fini dell'attribuzione del beneficio», secondo quanto riporta la bozza di decreto interministeriale.

Un Primo risultato ottenuto con determinazione dalla RPT e dal CUP, nonché dagli Ordini dell’area giuridico amministrativa, che pur nella limitatezza del bonus, sancisce un principio trascurati dal Governo: “i professionisti sono lavoratori autonomi” che come altri pagano un prezzo altissimo ai divieti necessari per contrastare la pandemia del coronavirus.

E’ un primo risultato, ma non basta. La gravissima condizione causata dai divieti e dalle limitazione all’esercizio della libera professione, acuita in alcune regioni (vedi Lombardia), non può limitarsi ad un solo bonus una tantum. Siamo chiamati a chiedere con forza nuove misure strutturali che garantiscano liquidità ai professionisti per cercare di recuperare quanto perso. Vi invito a seguire tutte le azioni che congiuntamente i Periti Agrari e Periti Agrari Laureati stanno promuovendo con la RPT e con il CUP. (Sul sito tutti gli emendamenti proposti al DL Salva Italia.

Occorre stare uniti, dimostrare la nostra solidità professionale e la nostra responsabilità per riavviare i nostri studi e un Paese in grave difficoltà.

Ci siamo già sentiti con il Presidente Lattarulo che ha confermato la determinazione della Commissione e di tutto il Comitato Amministratore della Cassa a fare la loro parte per rispondere agli iscritti che ne hanno diritto in tempi brevi.

Riportiamo il comunicato stampa pubblicato sul sito Enpaia

Lattarulo (Gestione Periti Agrari Enpaia): pronti a fare la nostra parte.

Anche i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle casse di previdenza private avranno un indennizzo di 600 euro per il mese di marzo, erogato direttamente dalle casse di appartenenza. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto interministeriale che fissa le modalità di attribuzione del fondo per il reddito di ultima istanza istituito dal decreto Cura Italia.

“Con questo strumento – scrive il ministro su facebook –  per il mese di marzo diamo un sostegno al reddito pari a 600 euro a lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle casse di previdenza privata (es. ingegneri, architetti, commercialisti, avvocati) danneggiati dal Coronavirus”.  “Questo importo – spiega Catalfo – sarà riconosciuto ai lavoratori che abbiano percepito, nel 2018, un reddito complessivo non superiore a 35mila euro e ai lavoratori che, sempre nel 2018, abbiano percepito un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50 mila euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, sempre a causa del virus COVID-19”.

Si tratta di un primo intervento per fronteggiare immediatamente la situazione di emergenza. “Siamo già al lavoro sulle nuove misure per il decreto aprile – conclude il ministro –  dove l’obiettivo è di prevedere, per queste categorie di lavoratori, un indennizzo di importo superiore”.

Siamo pronti a fare la nostra parte, – spiega Bernardino Lattarulo, Coordinatore della Gestione Separata Periti Agrari di Enpaia – le modalità sono stabilite in forma di anticipazione agli iscritti. E stiamo verificando l’impatto degli importi sui conti della Gestione. Ci mancano però le modalità operative per capire quali sono i fondi a cui attingere. Un’ipotesi potrebbe essere quella di poter utilizzare i fondi accantonati per investimenti come anticipazione per far fronte alle richieste di indennità da parte della platea degli aventi diritto in modo da poterne assicurare la totale copertura.