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I PERITI AGRARI RICORRONO CONTRO IL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA E AGEA. MA PROSEGUONO CONVINTI LA STRADA DEL CONFRONTO

I PERITI AGRARI RICORRONO CONTRO IL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA E AGEA. MA PROSEGUONO CONVINTI LA STRADA DEL CONFRONTO

 

Lunedì, 10 giugno – Il Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati ha notificato al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, all’AGEA, alle regioni Puglia e Lazio ed altri il ricorso per l’annullamento del DM 21 febbraio 2024: “Definizione dei requisiti di garanzia e di funzionamento che i Centri autorizzati di assistenza agricola devono possedere per l’esercizio delle loro attività”. Tale decreto, gli atti e i provvedimenti emanati da AGEA e dalle Regioni ad esso collegati minano il ruolo e la funzione costituzionale dei liberi professionisti, nonché la libertà di scelta delle imprese agricole

Il ricorso si colloca nelle iniziative diffuse e articolate che il Collegio intende intraprendere affinché il comparto agricolo possa avvalersi di professionalità qualificate e riconosciute per affrontare le sfide epocali dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale. L’innovazione e lo sviluppo possono attuarsi solamente rimuovendo le incrostazioni di una inadeguata consulenza aziendale.

Il Presidente Braga ha inteso evidenziare come tutte le azioni saranno intraprese, non escludendo manifestazioni pubbliche, con il massimo coinvolgimento dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali con il quale vi è piena e assoluta sintonia di vedute, anche sulla comune iniziativa di presentazione dei ricorsi.

Braga ha inoltre sottolineato che il ricorso non indebolisce, ma rafforza, la proposta del Direttore Generale di AGEA, il Dott. Vitale, di invertire la rotta e istituire un tavolo permanente di confronto con l’Ordine degli Agronomi e i Collegi dei Periti Agrari e Agrotecnici, affinché forti del loro ruolo pubblico possano concorrere ad avviare un processo di profonda riforma del sistema CAA. Un modello che appare oggi inadeguato e malato, e che determina nel nostro Paese un significativo rallentamento degli investimenti e dei processi di sviluppo, oltreché favorire l’abbandono di ampie aree interne.

L’agricoltura ha urgente bisogno di più professionisti e meno burocrazia inutile

UFFICIO STAMPA