LA RICERCA PER LA SOSTENIBILITÀ - AL "GAE AULENTI" DI BIELLA
LA RICERCA PER LA SOSTENIBILITÀ - AL "GAE AULENTI" DI BIELLA
Certi appuntamenti lasciano nell’aria uno strascico attrattivo. All’IIS Gae Aulenti, l’Istituto Tecnico Agrario, che da sempre è il punto di riferimento delle imprese agricole di Biella e non solo, di tutto l’ambiente di una provincia che nell’immaginario collettivo richiama un Made in Italy dell’alta filatura famoso nel mondo.
Eppure, in quell’Aula Magna “Amos Corulli” affollata, in un giorno di bilanci agricoli, è novembre, si sono susseguiti numerosi, autorevoli, appassionati e qualificati interventi, amplificati, fors’anche, dalla presenza delle qualificate presenze istituzionali.
Sui volti degli organizzatori, la “Preside” Marialuisa Martinelli, e dal Prof. Michele Regis traspariva fin dai primi interventi quella soddisfazione che ha coinvolto anche gli studenti per tre ore hanno seguito ogni intervento con una particolare attenzione. I giovani sono disorientati, i giovani sono fragili, i giovani sono impreparati? Forse alzando un poco lo sguardo ci accorgeremmo che con buoni “maestri” si formano ancora buoni “allievi”.
Il tema sembra essere scontato, perché tutti parlano di “Agricoltura 4.0”, tanto da sembrare un mantra, ma qui, dopo un momento di riflessione sul dramma vissuto da Giulia Cecchettin e da tutte le 107 donne vittime di femminicidio e le migliaia di donne che vivono il dolore di violenze oscurate, è toccato al Prof. Danilo De Marchi del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino richiamare l’assemblea alla concretezza di una sperimentazione (una ricerca applicata) che si sta attuando su colture arboree alla Cascina Vigna.
Una sperimentazione che il professore ha voluto presentare per la prima volta ad una platea attratta e attenta.
Il gruppo della sperimentazione dell’Università con i docenti dell’ITA hanno implementato sensori di alta qualità economica e ingegneristica, destinati a migliorare le conoscenze sulla crescita delle piante in modo da rendere le colture più redditizie e sostenibili. Avere contezza della relazione che esiste fra cambiamenti climatici, esposizione luminosa, temperature, fabbisogni irrigui e la crescita della pianta, faciliterà certamente un diverso modello colturale… sostenibile.
Non possiamo non rilevare come uno stretto legame fra Istituto Tecnico Agrario e Università di Torino abbia generato un processo virtuoso che favorirà la crescita degli studenti, che possono vantare d’aver vinto il terzo premio nel concorso nazionale “Storie di alternanza e competenze” promosso da Unioncamere, presentati al termine della mattinata, i professionisti, ormai immersi nella trasformazione evoluzione delle tecniche colturali e gli imprenditori agricoli che da custodi della loro terra traguardano la loro storia guardando al futuro dei loro figli.
Nel pomeriggio docenti, studenti, professionisti, imprenditori hanno visitato il campo sperimentale e verificare lo stato dell’arte della sperimentazione, nonché prendere visione di come la tecnologia possa accompagnare pratiche colturali a basso impatto.
Ma torniamo all’evento del mattino. Dopo il saluto del Presidente Nazionale del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati Mario Braga, accompagnato dalla presidente del Collegio di Vercelli/Biella Paola Rastelli e da consiglieri dei Collegi del Piemonte, sono seguiti gli apprezzati interventi del Dott. Federico Spanna che ha illustrato i dati rilevati dalla rete di centraline della Regione Piemonte negli ultimi venti anni che certificano le mutazioni climatiche, con effetti che ormai avvertiamo, perché li viviamo quotidianamente. Il Dott. Federico Spanna, della Regione Piemonte, all’IIS Gai Aulenti è di casa, così come lo il Dott. Renato Delmastro un punto di riferimento delle normative nazionali ed europee sulla sicurezza delle macchine agricole.
Poter osservare le immagini satellitari del cambiamento climatico, ci sprona a guardare alle nostre responsabilità per aver provocato un grave inquinamento, ma altrettanto al nostro impegno ad affrontare questo grave problema con determinazione impegno.
Ma l’agricoltura 4.0 non può prescindere dalla sicurezza delle macchine agricole, perché un lavoro di qualità deve essere soprattutto un lavoro sicuro. Il Dott. Delmastro del CTER presso STEMS è certamente una di quelle risorse che continuano quotidianamente ad accompagnare imprese all’utilizzo corretto e le ditte produttrici di macchine agricole ad adottare tutte le necessarie attenzioni affinché il rischio per l’uomo di usarle diventi il minore possibile.
Non poteva mancare il richiamo a quelle macchine agricole 4.0 per la distribuzione dei prodotti antiparassitari. Un tema che in applicazione del Farm to Fork rappresenta una vera e propria sfida. La Dott.ssa Giorgia Fedele dell’Università Cattolica di Piacenza ha dimostrato come i sistemi di supporto alle decisioni degli agricoltori, basati su sensori unitamente a modelli di sviluppo di coltivazioni e avversità, portino efficienza, sostenibilità e risparmio per le aziende. L’istituto Gae Aulenti se ne avvale già da alcuni anni, sia per le colture arboree di Cascina Vigna che per il vigneto dell'Ecomuseo di Candelo.
Ed infine la Dott.ssa Savina Fariello dell’ASL di Biella ha esposto le sue riflessioni sulla necessità di prestare attenzione all’innovazione perché essa porta con sé indubbi vantaggi, ma allo stesso tempo svantaggi non trascurabili per quanto riguarda la sicurezza degli operatori.
E non potevano mancare gli interventi augurali e di saluto del neo Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio, l’Agronomo e Perito Agrario Michele Colombo, che a Biella ha investito molto proprio sulla scuola e sull’università, nonché dei Presidenti dell’ordine dei Dottori Agronomi della Federazione del Piemonte, il Dott. Marco Allasia e dell’ODAF Vercelli/Biella Andrea Polidori.
Nel pomeriggio i partecipanti hanno potuto parlare direttamente con i fornitori delle ultime acquisizioni dell’azienda sperimentale dell’Istituto: Claas Agricoltura, Agricola Piemontese, PoliTo, WGreen, Agricolplast, Metos e Robson. Ognuno di loro ha avuto a disposizione uno spazio a cascina Vigna per illustrare la propria attività, mostrando inoltre il loro utilizzo.
La sintesi della giornata l’ha espresso una giovane allieva: “Prof. dovete fare più spesso giornate come questa.”