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A PROPOSITO DI AGROTECNICI, INTIMIDAZIONI, DIFFIDE E DINTORNI….

A PROPOSITO DI AGROTECNICI, INTIMIDAZIONI, DIFFIDE E DINTORNI….

 

Stanno arrivando ad alcuni nostri colleghi lettere di diffida da parte del Consiglio Nazionale degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati, (quanti sono?) in riferimento ad una vignetta che viene definita di “contenuto esplicitamente offensiva, - oltre che non corrispondente al vero – per tutta la categoria degli Agrotecnici …”.

Certo è che un Presidente che si dimentica delle sue origini, ovvero del diploma conseguito, è grave.

L’Istruzione Professionale, costituzionalmente equiparata alla Formazione Professionale, non ha nulla da invidiare in termini di dignità del livello professionale conseguito ad altre professioni (art. 1 dell’Ordinamento).

Così come forse dovrebbe recuperare quel raffinato significato contenuto nella canzone “Via del Campo” che il grande Fabrizio De Andrè volle consegnare alla melodia italica, ritenendo il letame capace di produrre fiori (dai diamanti non nasce niente, dal letame nascon i fior).

Ben vengano pertanto i forconi di operai e operatori qualificati che gli Istituti Professionali sono chiamati a forgiare. Quanto bisogno ne ha la nostra agricoltura!!!

Pertanto Periti Agrari rimuovete ... rimuovete … rimuovete quelle ingiuriose vignette che ci mostrano anche numerosi lavoratori della terra (fatto falso davvero. Gli Agrotecnici sono troppo pochi).

Se siamo chiamati a regolarizzare terzomondiali irregolari, o affidarsi ad indiani e pakistani, ovvero a chiamare polacchi e rumeni per gestire le qualificate operazioni dei lavori agricoli è forse dovuto a diffide come quelle fatta pervenire ai periti agrari e periti agrari laureati, perché questo Paese confonde il valore del lavoro con la presunzione di una divisa “professionale o di un   colletto verde”. Ed è grave che il Presidente degli Agrotecnici se ne dimentichi, così impegnato a raccogliere nel suo recinto professionale candidati da tutte i poli della terra.

E per finire che raffinatezza quel richiamo a quel giudizio sull’uso “ovviamente denigratorio” di specifici elementi grafici.

Forse potremmo scoprire che Manara o Bansky tra poco saranno iscritti al Collegio degli Agrotecnici e tutti correremo a scorgere sui muri (poco) scrostati della sua sede le loro straordinarie opere d’arte.