ANTONIO BREVIARIO È ANDATO AVANTI
ANTONIO BREVIARIO È ANDATO AVANTI
Antonio un uomo che aveva fatto della professione una “missione”.
Non nascondo che il nostro rapporto era nato con qualche spigolo. M’incolpava di poca praticità e d’usare un linguaggio politico e poco professionale.
Ma bastò il congresso di Gardone per vedere i suoi occhi illuminarsi e in un solo giorno diventare un “Amico” vero. Uno di quegli amici che non sentono il tempo trascorrere perché non affievoliscono mai la memoria di sentimenti veri, profondi, indelebili.
Da Bergamasco, con una radice profonda nei valori di quella terra, aveva innato il desiderio della “missione”. Desiderio, passione e fede che permeati da una forte e cristallina determinazione lo avevano portato, insieme alla sua amata moglie ad intraprendere la via del riscatto delle povertà, delle periferie, delle agricolture dimenticate e lontane. La sua non breve storia missionaria in Brasile, intrisa di successi e fallimenti, mai piegata all’indifferenza e alla rassegnazione lo avevano reso ancor più saggio. Incontrarlo a Mairano da Emma, Mario, Fausto, Don Cesare e Giorgio era come riassaporare la sua visione della vita vocata al non soffermarsi in superficie, ma ad affondare lo sguardo nell’animo degli uomini. Anche con la categoria non faceva sconti. In un suo intervento nel 1988 ebbe a dire: “Ecco una osservazione che a volte dico ai nostri componenti: a Bergamo il Collegio dei geometri, quello dei ragionieri, ecc. funzionano. Perché noi non dobbiamo funzionare? I responsabili dei Collegi, dal presidente ai consiglieri, si rendono conto dei compiti che gli sono stati attribuiti? Forse perché la loro prestazione è gratuita non si sentono spronati a lavorare in favore dell’affermazione della categoria?
Ricordando questo inossidabile spirito di servizio, ringraziandolo per il suo generoso essere stato Presidente del Collegio di Bergamo e protagonista di una stagione di amicizia nel Coordinamento della Lombardia, e negli anni a venire, abbracciamo la donna della sua vita e tutti i suoi familiari. Grazie … ed ancora grazie per tutto ciò che ci hai donato