Convenzione AGEA/CAA di Dario Dongo e Per. Agr. Valerio Steccanella
Convenzione AGEA/CAA di Dario Dongo e Per. Agr. Valerio Steccanella
FONTE: GIFT - GREAT ITALIAN FOOD TRADE
1) AGEA, ‘convenzione’ con tre albi professionali
AGEA, nel comunicato stampa 9 ottobre 2024, dichiara di avere firmato una convenzione con i rappresentanti dei tre albi professionali:
– CNAAL, Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati
– CNPAPAL, Collegio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati
– CONAF, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali. (5)
Tale accordo, secondo AGEA:
– ‘consentirà agli iscritti dei tre albi professionali di prestare assistenza agli utenti nell’elaborazione delle domande di ammissione a benefici comunitari, nazionali e regionali in agricoltura’;
– comporterebbe il ritiro dei ricorsi amministrativi presentati dagli ordini professionali contro il decreto del ministero dell’agricoltura e le delibere AGEA (6,7).
2) AGEA, quali ‘concessioni’ ai liberi professionisti?
‘La Convenzione’, riferisce AGEA, ‘prevede la definizione delle procedure volte a facilitare l’affidamento ai professionisti iscritti ai relativi albi delle funzioni di controllo di cui AGEA è titolare’. Il comunicato prosegue riferendo:
– l’impegno degli ordini ‘a stimolare l’aggiornamento continuo delle competenze per garantire l’erogazione di adeguati servizi di formazione e consulenza alle aziende agricole’;
– l’obiettivo ‘comune dei quattro sottoscrittori’ di ‘sostenere le imprese agricole nel processo di innovazione e conoscenza, ai fini del miglioramento della produzione nel rispetto della sostenibilità ambientale’;
– ‘l’istituzione di un Tavolo Tecnico Permanente di confronto per la pianificazione e la programmazione delle necessarie attività di supporto ad AGEA’. (5)
3) La grande beffa
Il comunicato stampa di AGEA, nei fatti, sottende che i rappresentanti dei suddetti ordini professionali sarebbero disposti a:
– rinunciare alla tutela del sacrosanto diritto di oltre 2.500 liberi professionisti a continuare a fornire agli agricoltori i servizi di gestione dei fascicoli aziendali per i contributi della PAC (6)
– in cambio di una convenzione in cui AGEA consentirebbe ai liberi professionisti di ‘prestare assistenza’ nell’elaborazione delle domande, e incaricherebbe alcuni di loro a funzioni di controllo.
4) Conseguenze per i liberi professionisti
I liberi professionisti, secondo quando si può intendere dal criptico comunicato stampa di AGEA, continuerebbero a subire i gravi pregiudizi introdotti dal decreto a firma di Raffaele Borriello, ex dirigente di Coldiretti (3,4,8). Vale a dire, l’impedimento all’accesso agli applicativi nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) per inserire e gestire le domande di contributi PAC e varie altre pratiche.
‘Nulla cambia rispetto al decreto ministeriale 21.2.24 n. 83709, la circolare applicativa AGEA 29528 del 21/02/2024 e ad altri provvedimenti’, spiega il nostro amico perito agrario Valerio Steccanella. Tali atti prevedono, tra l’altro:
– fascicolo aziendale detenuto dai CAA;
– piano colturale presentato dai CAA;
– domanda unificata, che comprende tutti i settori di aiuto, presentata dai CAA;
– quaderni di campagna inseriti nel fascicolo aziendale su SIAN gestito dai CAA;
– relazioni agronomiche asseverate, rilascio di attestazioni e certificazioni gestite dai CAA (es. imprenditore agricolo professionale, piani utilizzo agronomico nitrati, etc.), in assenza di una qualsivoglia qualifica minima del loro personale;
– divieto per i professionisti di accedere agli applicativi, a meno che non siano dipendenti di CAA e rinuncino all’attività professionale connessa alle pratiche presentate per il CAA.
5) Rivoluzione!
‘Si invitano tutti i professionisti iscritti al Collegio Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, o all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali a trasmettere subito ai propri Collegi e Ordini nazionali e territoriali una PEC in cui si richieda di non ritirare i ricorsi al TAR presentati contro il DM 21.2.24 n. 83709 di riforma dei CAA, se non viene prima abrogato il DM.
Se Ordini e Collegi ritirano i ricorsi al TAR di fronte ad una tale situazione, significa che non hanno alcun interesse alla sopravvivenza professionale di gran parte dei propri iscritti, e a parer mio non hanno più alcun titolo per esigere il pagamento delle quote di iscrizione.
Rinnovo quindi l’invito a farsi sentire immediatamente per scongiurare almeno l’approvazione formale da parte di Ordini e Collegi della sentenza di morte per i professionisti nel settore agroalimentare italiano’ (Perito agrario Valerio Steccanella).
#VanghePulite
Dario Dongo