Informativa su memoria RPT sul Decreto Rilancio
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Ne abbiamo dato informazione due giorni fa. Oggi la RPT ha ufficializzato la firma del Protocollo. Ribadiamo che finalmente lo Stato ritorna a riconoscere il ruolo della rappresentanza delle professioni intellettuali. Un grande passo verso la modernizzazione del nostro Paese.
COMUNICATO STAMPA
IMPEGNO COMUNE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA E DELLA RPT PER MONITORARE LA DISCIPLINA DELL’EQUO COMPENSO
La Rete Professioni Tecniche e il Ministero della Giustizia si sono impegnati alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa che prevede l’istituzione del Nucleo di monitoraggio della disciplina dell’equo compenso per le professioni tecniche. Il Protocollo è finalizzato a promuovere la corretta applicazione della normativa vigente in materia di equo compenso per le professioni tecniche, attraverso un monitoraggio costante della committenza pubblica e privata, anche per mezzo dell’eventuale istituzione con legge di un’apposita Autorità dotata di poteri sanzionatori e d’indagine.
“Si tratta di un passo di particolare importanza. Attraverso questo atto la RPT è stata riconosciuta come interlocutore autorevole su un tema fondamentale, molto caro a tutti i nostri iscritti, come quello del diritto all’equo compenso. Il documento, inoltre, riconosce pienamente ai Consigli nazionali di Ordini e Collegi professionali aderenti alla RPT il ruolo di rappresentanza istituzionale dei propri iscritti.
In questa specifica attività la RPT si avvarrà anche del supporto e delle segnalazioni di Nuclei territoriali di monitoraggio, appositamente costituiti, al fine di ottenere una conoscenza più approfondita e capillare del fenomeno, per poter poi formulare eventuali proposte finalizzate ad assicurare l’applicazione del principio dell’equo compenso per i professionisti tecnici. I Nuclei territoriali di monitoraggio acquisiranno convenzioni, bandi ed ogni altro atto di interesse relativo alla materia dell’equo compenso delle professioni tecniche, per trasmetterlo al Nucleo centrale di monitoraggio con cadenza quadrimestrale, unitamente ad una sintetica relazione di accompagnamento ove vengono esplicitati eventuali profili di criticità sull’applicazione della disciplina vigente. Il Nucleo centrale di monitoraggio – la cabina di regia che dovrà analizzare e studiare la documentazione raccolta e decidere le azioni conseguenti in base alle funzioni assegnate - sarà presieduto dal Ministro o dal Sottosegretario delegato e sarà composto da rappresentanti degli uffici tecnici del Governo e da rappresentanti della Rete Professioni Tecniche.
La struttura centrale coordinerà le attività di monitoraggio della disciplina in materia di equo compenso; potrà procedere a formulare segnalazioni ad autorità amministrative indipendenti competenti (come l’AGCM) dei comportamenti di committenti pubblici e privati che violino la disciplina sull’equo compenso sollecitando gli stessi committenti ad adeguare conseguentemente le proprie prassi a quanto disposto dalla normativa; potrà, in ultimo, proporre iniziative legislative sul tema dell’equo compenso.
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Da anni la Rete Professioni Tecniche affronta il delicato tema di un Piano di prevenzione sismica, all’interno del quale fondamentale è l’attività di monitoraggio che anticipa la possibilità di intervento, poiché consente di conoscere lo stato di salute dei fabbricati e come esso si evolve nel tempo. E’ ormai passato qualche anno da quando la RPT ha redatto il Piano di prevenzione del rischio sismico. In questi giorni le professioni tecniche hanno approvato un aggiornamento del testo che contiene le novità relative al sismabonus, uno strumento che consente finalmente ai privati di aumentare il livello di sicurezza delle proprie costruzioni. Riteniamo necessario aggiungere a questo alcune norme prescrittive. Ad esempio individuare un tempo prefissato per redigere la certificazione statica dei fabbricati che poi, come già accade col certificato di classe energetica, andrà a far parte della documentazione relativa all’immobile all’atto della compravendita. Altro elemento fondamentale è stabilire un termine entro il quale fabbricato dovrà essere obbligatoriamente coperto da assicurazione, il cui premio ovviamente dipenderà dal livello di sicurezza sismica. La RPT proverà a far inserire questi ed altri in occasione del processo di conversione in legge del cosiddetto decreto “Rilancio” o, in alternativa, nell’ambito del prossimo decreto “Semplificazione”.
Ecco, in sintesi, gli emendamenti proposti:
- Entro 3 ANNI tutti gli edifici privati devono essere dotati del certificato di idoneità statica integrato dalla classificazione del rischio sismico (DM 65/2017) Ciò consentirà di dare maggior valore agli immobili adeguati alle norme antisismiche, stimolando l’interesse del mercato ad intervenire.
- Obbligo immediato alla redazione della Classificazione del rischio sismico secondo DM 65/2017 nei casi di compravendita degli immobili o di affitto, sulla scorta di quanto già obbligatorio in tema di Attestato di Prestazione Energetica.
- Entro 7 ANNI dalla data di pubblicazione del Decreto di approvazione del Regolamento di cui al successivo p.to 5, obbligo alla stipula di una assicurazione sui danni procurati agli edifici dagli eventi sismici, con un costo, fissato dallo Stato, modulato sull’esito della Classificazione del rischio sismico secondo DM 65/2017.
- Entro i tre anni successivi all’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione lo Stato non risarcirà più i danni procurati agli edifici ed alle attività causati dagli eventi sismici.
- Con regolamenti attuativi a cura della presidenza del Consiglio, sentiti il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, saranno disciplinate le regole per definire i contenuti e le modalità del fascicolo digitale, da introdurre come obbligo nel nuovo Testo unico delle Costruzioni, e delle polizze assicurative di cui al p.to 3.
- I costi e le spese da sostenersi per le attività di cui ai commi 1,2 e 5 nonché per il monitoraggio ai fini della sicurezza degli edifici, saranno soggetti agli incentivi detti “sismabonus” di cui all’art. 16 del D.L. n. 63 convertito con modificazioni della Legge 3/8/2013 n. 90.
La RPT auspica che la politica comprenda finalmente la necessità di avviare questo Piano e che approvi il documento da essa elaborato, anche perché risulterà a costo zero per lo Stato.
LA TOSCANA e L’UMBRIA
UN APPROFONDIMENTO SU TIROCINIO E CREDITI FORMATIVI
Il Coordinamento della Toscana insieme ai Collegi territoriali della regione e al Presidente del Collegio dell’Umbria hanno dialogato per più di quattro ore con il Presidente nazionale e con il Consigliere Giannotta, regista della video, sui temi: Regolamento sul Tirocinio e Regolamento Crediti Formativi Professionali”, senza trascurare altri temi che coinvolgono quotidianamente il nostro ente.
Una iniziativa che già adottata da altri territori ci permette di superare la grave condizione che ha determinato una difficoltà gestionale, nonché una difficoltà relazionale fra i Consigli territoriali e il livello nazionale.
Un incontro costruttivo e vivace.
Tutto il Consiglio nazionale è assolutamente disponibile a eventi, corsi che i territori intendano organizzare, ovviamente in video.