PERITI AGRARI AL FRUIT LOGISTICA 2022 DI BERLINO
PERITI AGRARI AL FRUIT LOGISTICA 2022 DI BERLINO
“Le sfide della tre giorni di Berlino portano tutte verso formazione, competenza e capacità di innovare e applicare le innovazioni tecniche e tecnologiche."
Prima la Pandemia, ora la guerra in Ucraina con tutte le conseguenze che ben conosciamo, ma il settore ortofrutticolo e quello agroalimentare non si fermano, come dimostra il Fruit Logistica di Berlino.
La tre giorni berlinese, tornata dopo lo stop per il COVID19, ha favorito, un confronto con le realtà del Nord Europa, con i buyer, i professionisti e gli operatori di settore per comprendere quali sono le tendenze del mercato e quali le opportunità di crescita e sviluppo anche per le aziende calabresi.
In questo periodo di ripresa e resilienza, a Berlino, l’Europa ha fatto emergere che innovazione di prodotto, della logistica e l’attuazione di un modello sostenibile e di alta qualità sono sfide che andranno affrontate con determinazione e con urgenza.
L’Italia era rappresentata anche dalla Regione Calabria che all’interno del padiglione Piazza Italia ha realizzato uno spezio espositivo che ha riscosso un’attenzione rilevante.
La scelta della Regione ha permesso alle organizzazioni di Produttori e Consorzi di tutela, tra i quali quello delle Clementine di Calabria IGP e quello della Patata della Sila IGP, a operatori e professionisti dell’agroalimentare di essere visibili in un palcoscenico mondiale, dove è stato possibile incontrare e confrontarsi con tantissimi operatori di settore.
I Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Calabria, che hanno accompagnato e patrocinato l’evento riconoscono all’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, al Dirigente Generale Giacomo Giovinazzo e al dirigente del settore 6 OCM Domenico Ferrara, una lungimiranza particolare per aver sostenute l’esposizione e aver supportato e le aziende presenti, e tutta la filiera agricola della Calabria e per quella attiva partecipazione rappresentando al meglio il settore ortofrutticolo calabrese, che si sta affermando quale filiera di qualità italiana.
La scelta di presentare la Calabria con tre chiare direttrici di sviluppo ha favorito la rappresentazione di un moderno modello di filiera che sta coinvolgendo imprese e territori di tutta regione. Un modello a cui guardano con interesse anche altri territori nazionali e internazionali:
La prima ha riguardato l’attenzione per i prodotti Club presenti in regione (es. Kiwi Jingold e la Clementina Tango), per dimostrare come le aziende più strutturate in Calabria possano direttamente licenziare marchi di prodotto e proporsi ai mercati nazionali ed internazionali.
Il secondo tema proposto è stato incentrato su come tutelare e valorizzare le produzioni IGP calabresi, con un momento che ha portato un contatto diretto con la GDO valorizzando professionalità di strutture a vasta diffusione e nuove figure professionali competenti e qualificate.
La terza occasione di approfondimento ha avuto come focus principale l’innovazione di prodotto, in particolare il confezionamento per l’ortofrutta. Iniziativa organizzata con la case history di un’azienda familiare operante in Alto Adige, ma con radici calabresi, che è tra i leader mondiali nella selezione di qualità del legno, oltre che nelle soluzioni per lo smistamento e il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli. L’ennesima dimostrazione che spesso innovare il prodotto significa guardare alla sostenibilità, al territorio e a come lavorare con esso per migliorare le proprie performance e la propria percezione nel mercato.
Tre temi che saranno messi al centro dell’agenda politica ed economica, soprattutto in questa agenda delle politiche agricole e agroalimentari per sostenere la crescita del settore della Regione, con il coinvolgimento di enti, associazioni ed università che possano supportare l’innovazione con progetti, formazione specifica, idee, prodotti e ricerca.
“Passeggiando tra i padiglioni del Fruit Logistica sono stato colpito da due elementi che mi sono apparsi molto chiari”, sottolinea Angelo Minisci, segretario del Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della provincia di Cosenza e Presidente della Federazione della regione Calabria. “Per prima cosa ho constatato come i paesi del Nord Europa si stiano organizzando in tema produzione ortive ad alto reddito attraverso l’implementazione di serre con colture fuori suolo, puntando soprattutto su soluzioni altamente innovative a basso impatto energetico e altamente sostenibili sia per il consumo di acqua che di materie organiche. Lo fanno grazie anche a nuove soluzioni sulla nutrizione delle piante, l’uso di droni per rilevare lo stato di salute delle coltivazioni e sulla difesa naturale tramite i lanci di insetti predatori, il tutto guardando anche al tema dei costi. Oltre a questo, praticamente ovunque ho visto robot e macchine con bracci antropomorfi capaci di ottimizzare la preparazione delle merci per la spedizione e il mercato; robot precisi e veloci nel confezionamento, bracci potenti per la movimentazione. Insomma, l’automazione e la digitalizzazione della filiera è un salto di qualità da fare e affrontare con un confronto aperto tra parte politica, imprese e università, perché sarà sempre più determinante per la nostra competitività e per tutelare la qualità delle nostre produzioni, non solo ortofrutticole. Idee su cui concorda anche il dott. Agronomo Michele Santaniello, presidente dell’ODAF di Cosenza, con cui si è creata una positiva sinergia e attivata una costruttiva collaborazione”.
Da queste innovazioni di processo e di prodotto si evince in maniera chiara quanto sia necessario investire in libera professione, in alta formazione da spendere poi nell’intero comparto agricolo e agroalimentare calabrese. Sono sempre più sicuro e certo che ogni azienda agricola che abbia intenzione di affrontare il mercato e competere oggi ha bisogno di un perito agrario e perito agrario laureato e di un agronomo altamente formato. Questa è la sfida che la nostra regione deve porsi e che non può permettersi di perdere.