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RISPARMIO IDRICO IN AGRICOLTURA: L’INNOVAZIONE CI AIUTA – ISTITUZIONI, TECNICI E AZIENDE AGRICOLE A CONFRONTO

VIDEOCONFERENZA ORGANIZZATA DA ISMEA, ACCADEMIA DEI GEORGOFILI, RETE RURALE NAZIONALE DAL TITOLO: “RISPARMIO IDRICO IN AGRICOLTURA: L’INNOVAZIONE CI AIUTA – ISTITUZIONI, TECNICI E AZIENDE AGRICOLE A CONFRONTO” DEL 23 MAGGIO 2023.

Sintesi dell’intervento del Consigliere Nazionale Per. Agr. Giovanni Cattaruzzi in rappresentanza del CNPAPAL.

 

Porto il saluto del Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati e soprattutto la vicinanza della nostra Categoria alle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna ed anche ai relatori qui presenti, residenti in quei territori.

Sottolineo anch’io l’alto livello dei contenuti trattati e degli elementi di innovazione emersi da tutte le relazioni che mi portano a definire l’evento odierno non solo interessante, ma decisamente importante.

Il convegno ha messo in luce infatti l’importanza della ricerca applicata quale acceleratore di sviluppo tecnico, tecnologico ed anche culturale presso le imprese agricole; un acceleratore che porta a creare nuovo valore economico lungo l’intera filiera legata alla gestione della risorsa idrica che vede attori anche gli sviluppatori di tecnologie, di sistemi informatici per la digitalizzazione dei processi produttivi, la raccolta e l’elaborazione di dati raccolti attraverso sensori applicati al suolo e sulle colture. Oggi è stata presentata una serie di innovazioni da calare sul territorio attraverso i Consorzi irrigui e di bonifica che operano a livello comprensoriale e delle singole imprese agricole che operano invece a livello puntuale creando un sistema integrato di funzioni e compiti volto a rendere sinergica e più incisiva l’azione dei singoli.

Alla ricerca applicata aggiungo l’ulteriore importanza del trasferimento tecnologico ovvero di quel processo col quale i risultati della ricerca vengono trasferiti alle imprese agricole. In questo le professioni tecniche del settore agrario hanno un ruolo naturale di grande rilievo in quanto conoscono il sistema produttivo in modo specifico, azienda per azienda e sono in grado di aggiornare in maniera dettagliata gli imprenditori delle opportunità legate all’innovazione.

In questo scenario torna al centro dell’attenzione il ruolo della consulenza agronomica specializzata alla luce del nuovo modo di gestire la risorsa idrica grazie alla sensoristica che consente di modularne con estrema precisione l’apporto a cui si aggiunge l’osservazione delle colture con ulteriori sensori o telecamere multispettrali; tutti aspetti che modificano sensibilmente l’approccio alla valutazione delle soglie di intervento per l’attivazione della lotta fitosanitaria sulle colture erbacee e soprattutto arboree (fruttiferi e vite). L’approccio al risparmio idrico non può infine non considerare il ruolo della sostanza organica nel suolo agrario correlato al miglioramento della capacità di ritenzione idrica. Stando alla banca dati europea LUCAS si evince che le pianure coltivate italiane sono caratterizzate da un tasso di sostanza organica che oscilla mediamente attorno all’1% evidenziandone la carenza e se si analizza poi il rapporto carbonio azoto si evince ulteriormente che i valori si collocano al di sotto di 10 ovvero in fase di impoverimento. In aggiunta alle tecniche e alle tecnologie oggi descritte e volte a conseguire la riduzione dell’utilizzo dell’acqua, credo sia necessario aggiungere alla strategia un obiettivo complementare e indispensabile finalizzato ad arricchire i suoli agricoli di sostanza organica tramite l’apporto diretto o attraverso cicli colturali favorevoli in maniera tale da aumentare progressivamente la fertilità del suolo e la capacità di ritenzione idrica in modo progressivo e naturale.

Il Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati persegue una politica di categoria volta ad arricchire la preparazione dei suoi tecnici grazie alla collaborazione con i principali enti di ricerca e di gestione del territorio come ISMEA, CREA, ENEA ed anche con ANBI attraverso la stipula di specifiche convenzioni. Siamo convinti che il rapporto di collaborazione con queste importanti realtà contribuisca ad accrescere la competitività dei nostri professionisti nel supportare le imprese agricole ed anche ad apportare un contributo di conoscenze acquisite durante lo svolgimento dell’attività professionale in modo capillare su tutto il territorio nazionale.