ACQUA UNA SFIDA PROFESSIONALE E SOCIALE
ACQUA UNA SFIDA PROFESSIONALE E SOCIALE
Da I frammenti di Eraclito nel IV-V sec. A.C..
“Dalla terra nasce l’acqua
dall’acqua nasce l’anima…
È fiume, è mare, è lago, stagno,
ghiaccio e quant’altro….
è dolce, salata, salmastra,
è luogo presso cui ci si ferma e
su cui si viaggia
è piacere e paura,
nemica ed amica
è confine ed infinito.
È cambiamento e immutabilità
ricordo ed oblio.”
Sono passati duemilacinquecento anni da quelle parole stese con occhi ispirati, eppure ancor oggi il nostro sguardo non può distrarsi di fronte a cambiamenti “climatici” che ci richiamano al valore dell’acqua.
Ma oggi viviamo in un tempo di evidenti cambiamenti climatici e come è stato evidenziato dal Presidente Alessandro Folli, durante l’ultima assemblea dello S.N.E.B.I. (Sindacato Nazionale Enti di Bonifica ed Irrigazione) - “Per mitigare le conseguenze della crisi climatica servono nuove professionalità, capaci di interpretare questi tempi complessi…”
Proposte e progetti di realizzazione di nuove opere che trattengano le acque nei periodi di pioggia, anche a carattere temporalesco sono già elaborati, pronti per essere realizzati.
Idee e proposte per l’utilizzo di acque reflue che siano certificate, non mancano; così come conosciamo e sono già in fase applicativa modalità di coltivazione con utilizzo razionale, sostenibile e con tecniche e tecnologie moderne delle acque.
Del resto, non partiamo dal nulla. Basterebbe visitare le opere che i più di centotrenta consorzi di bonifica e irrigazione gestiscono sul territorio nazionale, finanziandone la manutenzione e cofinanziandone la realizzazione, per capire che dai romani, passando per i Benedettini, senza dimenticare le grandi bonifiche dell’Ottocento e del primo Novecento ad oggi, l’Italia è diventata un paese fertile che produce alimenti con il blasone del Made in Italy, grazie alla gestione delle acque. Opere idrauliche che sono diventate architettura ambientale.
Dobbiamo, purtroppo, constatare che quelle opere, unitamente ai grandi invasi, dighe e acquedotti richiederebbero un intervento straordinario di manutenzione e ammodernamento per migliorarne il funzionamento e di conseguenza diminuire le perdite, soprattutto in questo tempo caratterizzato da periodi siccitosi alternati a fenomeni climatici estremi.
Le opere idrauliche e di depurazione - larga parte del paese ne è sprovvista - sono e rimangono irrinviabili ed urgenti, e A.N.B.I. ha già presentato al Governo piani per laghetti da realizzare in tempi brevi e proposte di intervento su altre reti e reticoli idrici. Il Governo da parte sua ha assicurato che risorse del PNRR e altri finanziamenti straordinari sono già disponibili.
Rimane però all’orizzonte quel richiamo del Presidente Alessandro Folli e del Direttore Massimo Gargano sulla necessità di “formare nuove risorse umane”, poiché il problema della gestione dell’acqua non discende solamente dal suo storico e tradizionale utilizzo, ma da un razionale e puntuale progetto che connetta coltivazioni, allevamenti, in una parola agricoltura, con gli altri usi domestici e produttivi.
Nuove “risorse” umane che forti delle competenze acquisite presso gli Istituti Tecnici Agrari, gli ITS ad indirizzo Agroalimentare e le Lauree “Agrarie”, e specializzate da esperienze professionali storiche, possano essere ancor meglio consolidate in un progetto di formazione specifica.
I Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, da tempo insistono e battono questo tasto, affiancando anche le proposte di A.N.B.I. affinché il tema dell’acqua diventi materia di laboratorio e tirocinio dei corsi professionalizzanti.
Ed ancora il Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati è già pronto a promuovere un progetto di aggiornamento e perfezionamento professionale dei propri iscritti, per metterli a disposizione dei Consorzi di Bonifica ed Irrigui, delle pubbliche amministrazioni, delle municipalizzate e imprese agricole, senza tralasciare quelle ambientali.
E se quei fenomeni che si manifestano in un tempo medio lungo oggi si rivelano in tutta la loro immediata criticità, i Periti Agrari e Periti Agrari Laureati sono pronti, nell’ambito delle convenzioni e protocolli sottoscritti con il CREA, ISMEA, ANBI, gli Istituti Tecnici Agrari, gli ITS ad indirizzo Agroalimentare e le Università ad indirizzo agrario ad apportare il proprio contributo di esperienza e professionalità, affinché le emergenze dell’oggi trovino risposte nelle risorse umane sensibili e competenti dell’oggi. Risorse professionali che sappiano affrontare questo tempo sfidante di cambiamenti climatici anche permeando l’intera società del valore dell’acqua, dell’acqua agricola.