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25 Maggio 2020 ASSEMBLEA RPT CORONAVIRUS UNA STAGIONE DI PROFONDO RINNOVAMENTO DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI

 

25 Maggio 2020  ASSEMBLEA RPT

CORONAVIRUS UNA STAGIONE DI PROFONDO RINNOVAMENTO DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI

 

In questo periodo in cui il Governo emana un Decreto o un DPCM ogni 96 ore, e il Parlamento è chiamato a convertire i Decreti, non passa giorno che RPT e CUP non siano chiamato a fare gli straordinari.

Ma le riunioni, rigidamente on line, non sono semplici incontri su un tema, ma impegnano tutti i Presidenti e i Gruppi di Lavoro a scorrere i problemi come fiumi in piena.

L’assemblea della RPT di oggi non ha fatto eccezione:

  • Quando e come si potranno convocare le Assemblee per l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo? Aspettiamo che il Governo dia una risposta, eventualmente inserendo un emendamento nel Decreto rilancio.
  • CTU un tema che ci è caro per rendere funzionale il nostro rapporto con i Tribunali, riconoscendone le qualità professionali. Il Documento è pronto e verrà inviato al Ministero della Giustizia.
  • Ritorno al futuro. La proposta di tornare alle tariffe minime sembra farsi strada. La RPT pronta a presentare una proposta da inserire, ovviamente in qualche conversione di Decreto. L’imbarbarimento delle tariffe non serve a nessuno nemmeno al rilancio del nostro Paese.
  • La RPT presenterà alcuni emendamenti al Decreto semplificazione, per l’edilizia, i lavori pubblici, l’antincendio e la sicurezza sui posti di lavoro.
  • Protezione Civile, quasi pronto il tavolo tecnico. Noi siamo esclusi, ma il Presidente assicura che dopo questa primissima fase di insediamento, il tavolo si allargherà anche a noi insieme alle altre categorie dell’area tecnico scientifica.
  • La bozza del “Manifesto delle Libere Professioni” è già sul nostro tavolo. Occorre lavorarci.
  • APPITALIA, l’associazione fra RPT e CUP, va avanti. Il mondo intellettuale continua instancabilmente a collaborare.
  • Si pensa di riproporre il fascicolo del fabbricato. Sarebbe una sostanziale semplificazione che solleverebbe i Comuni da inutili burocrazie.
  • E poi … non molliamo sul farci riconoscere quali lavoratori autonomi. Anche i nostri professionisti hanno diritto di ricevere il sussidio a fondo perduto. Anche i nostri professionisti rischiano la chiusura. Su di noi, tra l’altro, è caduta la scure della proposta di convenzione di AGEA per i CAA. Incomprensibile.
  • Ed ancora Pago PA, gli avvocati non lo vogliono utilizzare, resisteranno. A loro parere non è un obbligo. Noi lo valuteremo e se riterremo che lo strumento è funzionale, senza considerarlo un obbligo lo potremmo utilizzare nel 2021. Del resto qualche Collegio territoriale lo ha già implementato.

Non c’è che dire, la carne al fuoco non manca.

 

 

 

RPT e CUP Senza soste per richiedere al governo il riconoscimento della dignità professionale dei Liberi Professionisti.

 

 

RPT e CUP

Senza soste per richiedere al governo il riconoscimento della dignità professionale dei Liberi Professionisti.

Non solo l’esclusione del contributo a fondo perduto (il Ministro Gualtieri ci ha definito persone e non soggetti economico professionali), ma anche i 600, 00 euro del mese di aprile, per un refuso sembrano affondare.

CUP e RPT si muovono all’unisono affinché il Governo con un Decreto correttivo modifichi il refuso, che coinvolge anche altre categorie produttive.

E …. la settima prossima stiamo preparando (RPT e CUP) una manifestazione alla quale saranno invitati tutti i Segretari Nazionali dei Partiti.

Siamo su una barca in balia delle onde

DL RILANCIO, SULL’ESCLUSIONE DAI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO I PROFESSIONISTI DARANNO BATTAGLIA

Gli Ordini e i collegi riuniti attorno a CUP e RPT annunciano una dura reazione al decreto che sancisce un’inaccettabile discriminazione rispetto al resto del mondo delle partite IVA.

 

Come avevano già denunciato con profonda irritazione dopo la lettura dell’ultima bozza del provvedimento, gli Ordini e i Collegi riuniti attorno a CUP e RPT, ai quali sono iscritti oltre 2,3 milioni di professionisti, hanno avuto conferma dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che il DL “Rilancio” ha escluso i professionisti ordinistici dalla norma che disciplina il contributo a fondo perduto a favore degli autonomi e delle imprese che nel mese di aprile 2020 abbiano registrato un calo superiore a un terzo del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019.

 

Non bastava la disparità di trattamento riservata loro nel Dl “Cura Italia”. Con questo inaccettabile colpo di spugna vengono eliminati dall’orizzonte degli interventi del Governo milioni di professionisti, di lavoratori che, dati alla mano, rappresentano una categoria che, al pari di altre, vive un momento di fortissima sofferenza.

 

Ma gli Ordini e i Collegi professionali non resteranno a guardare. Tanto per cominciare avvieranno una serrata interlocuzione politica al fine di stabilire chi ha voluto questa esclusione e, soprattutto, per quali ragioni. Quindi avvieranno ogni tipo di iniziativa, andando avanti compatti a tutela dei propri iscritti. In questo senso, CUP e RPT hanno già chiesto di essere ascoltati, in maniera congiunta, in audizione alla Commissione.

 

I professionisti rappresentano un patrimonio economico e culturale dell’Italia. Il nostro Paese non ha alcun interesse ad avere professionisti discriminati, vessati e in grave difficoltà economica. Il Governo ponga rimedio ad un errore clamoroso e salvaguardi una categoria che rappresenta da sempre un’eccellenza del Paese.

 

  Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro

 

Consiglio Nazionale Ingegneri

 

Consiglio Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali

 

Collegio Nazionale Agrotecnici ed Agrotecnici Laureati

 

Consiglio   Nazionale  degli   Architetti   Pianificatori Paesaggisti e Conservatori

 

Consiglio Nazionale Assistenti Sociali

 

Consiglio Nazionale Attuari

 

Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

 

Consiglio Nazionale Forense

 

Consiglio Nazionale Geologi

 

Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati

 

Consiglio Nazionale Giornalisti

 

Consiglio Nazionale del Notariato

 

Consiglio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati

 

Consiglio Nazionale Periti Industriali e Periti Industriali Laureati

 

Consiglio Nazionale Psicologi

 

Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali

 

Consiglio Nazionale Tecnologi Alimentari

 

Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici

 

Federazione   Nazionale   degli   Ordini   e  delle Professioni Infermieristiche

 

Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica

 

Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione

 

Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani

 

 

Roma, 21 maggio 2020

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LOCOROTONDO – MILANO ORIENTANDO

 

 

Sull’onda dell’esperienza vissuta la settimana scorsa dal Collegio di Milano, ieri alle 18.30 più di 60 giovani degli ITA di Limbiate (MI) e di Locorotondo hanno partecipato ad una Video finalizzata a presentare la nostra categoria e le opportunità di lavoro che può dischiudere.

Particolarmente apprezzato è stato il saluto iniziale della “Preside” del Caramia Gigante di Locorotondo, la prof.ssa Angelinda Gliseta.

Chi sta vicino ai ragazzi, e crede in loro, costruisce giorno dopo giorno e ogni giorno la straordinaria missione educativa e professionalizzante della scuola tecnica agraria”.

Sotto la sua rigida regia , (i tempi delle video, si sa, sono sempre insufficienti se i temi sono interessanti e coinvolgenti), il  nostro collega Prof. Roberto Manna, appassionato promotore di questa e altre iniziative che coinvolgono i futuri Periti Agrari e la scuola,  dopo il saluto del Presidente Braga, che ha riservato un caro saluto al Prof. Vito Savino, (coordinatore della rete degli ITS dell’agroalimentare Made in Italy), e del Presidente del Collegio di Milano Roberto Lugli,  ha introdotto la relazione del collega Angelo Arpano.

Quasi un’ora di illustrazione della specificità e particolarità professionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati.

Angelo oltre a illustrare cos’è un Collegio e come funziona la famiglia dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati si è addentrato nei meandri di competenze che sono accresciute per qualità e quantità in questi ultimi due decenni.

Anche i Prof. Palmisano co-organizzatore dell’evento, insegnate di Locorotondo e Vicepresidente del Collegio di Bari ha evidenziato come iniziative come queste portino i ragazzi ad avere più consapevolezza nello scegliere la propria strada.

In conclusione è intervenuto il Presidente della Commissione della nostra Cassa, Dino Lattarulo, che affrontando temi di particolarissimo interesse ha trainato l’attenzione dei giovani. Del resto in questo tempo di incertezze sapere che c’è la tua Cassa al tuo fianco apre spiragli di speranza.

Con queste iniziative la categoria espande il velo di conoscenze, competenze e opportunità professionali.

Un evento che potrebbe essere replicato in tutta Italia e per tutti quegli indirizzi scolastici e universitari che rendono la nostra categoria unica e credibile.

Braviii.

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RPT - Aggiornamento AQ FCA mese di Maggio 2020


Si comunica che l’accordo tra FCA e Rete Professioni Tecniche relativo all’acquisto di vetture a condizioni
speciali riservate per gli iscritti della RPT, è prorogato fino al 31 dicembre 2020.
In allegato la tabella aggiornata per Maggio relativa agli sconti previsti.
Per maggiori dettagli in merito, vi preghiamo di rivolgervi presso la rete ufficiale FCA.

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COMUNICAZIONI DAL PRESIDENTE

 

 

 

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GIANLUCA BAGNARA A BRUXELLES UN ORGOGLIO DI TUTTA LA CATEGORIA

 

Al Collega Bagnara i nostri migliori Auguri affinchè rappresenti le eccellenze del nostro Paese frutto di studio, ricerca, sperimentazione … innovazione

 

A Brussels si è insediato il gruppo di lavoro sulle colture industriali sostenibili in Europa

Nel gruppo di lavoro, il settore agricolo italiano è rappresentato da Gian Luca Bagnara

https://ec.europa.eu/eip/agriculture/en/focus-groups/sustainable-industrial-crops-europe-new-market

Il gruppo è stato organizzato dal EIP-AGRI - Il partenariato europeo per l'innovazione agricola (EIP-AGRI) presso la DG agricoltura mira a collegare le strategie dei piani di sviluppo rurale, in particolare i gruppi operativi, con la ricerca transnazionale europea promossa dal programma HORIZON

L’obiettivo del gruppo di lavoro “Colture industriali sostenibili in Europa” è quello di valutare nuove opportunità di mercato e modelli di business che non sostituiscono la produzione alimentare: in che modo le colture industriali possono contribuire a nuove opportunità di mercato, modelli di business e sistemi agricoli sostenibili che creano valore per gli agricoltori nell'UE, senza sostituire la produzione alimentare.

Compiti del focus group:

  • Raccogliere esempi pratici e stimolanti e buone pratiche nella coltivazione di colture industriali in Europa senza sostituire la produzione alimentare.
  • Individuare le catene del valore esistenti di materiali a base biologica in cui gli agricoltori hanno il potenziale per svolgere un ruolo sostanziale, attraverso accordi a lungo termine o partecipazione diretta, tenendo conto delle diverse condizioni bioclimatiche, degli agroecosistemi e delle forme di cooperazione lungo la catena.
  • Discutere dei punti di forza e di debolezza delle catene del valore identificate, in particolare per quanto riguarda la diversificazione dei redditi degli agricoltori e le prestazioni ambientali dell'azienda e dell'intera catena del valore.
  • Suggerire modelli di business innovativi per favorire collegamenti integrati tra produzione / attività / ricerca applicata.
  • identificare ulteriori esigenze di ricerca dalla pratica e possibili lacune nelle conoscenze tecniche.
  • Suggerire soluzioni innovative e fornire idee per i gruppi operativi EIP-AGRI e altri progetti innovativi.

AGRICOLTURA SALVA ITALIA

 

Un dirigente del MISE ha recentemente pubblicato una riflessione che nella sua estrema sintesi afferma che l’economia italiana dopo il coronavirus potrà riprendere partendo dalla valorizzazione dell’agroalimentare.

Una affermazione che certamente pone all’attenzione dei meno distratti il ruolo che l’agricoltura e l’agroalimentare hanno conquistato faticosamente, lentamente e non definitivamente in questi ultimi quattro decenni.

Ma pur non potendo essere equiparato ad altri settori che soffrono e soffriranno condizioni particolarmente gravose, quale il turismo (vedi anche agriturismo, ristoranti e pubblici esercizi), anche l’agricoltura di fronte al modificarsi dei mercati internazionali (disdette e diminuzione di ordini) e al cambio delle abitudini alimentari del mercato interno sta soffrendo per condizioni congiunturali, ma anche strutturali.

I comparti che maggiormente stanno soffrendo le polmoniti economiche provocate dal COVID-19, latte, vino, olio, carni soprattutto rosse, si trovano di fronte alle solite litanie di impegni a sostenere con finanziamenti le imprese, (reintroduciamo la cambiale agraria?), alle promesse di de-burocratizzazione (ogni giorno qualsiasi controllore può entrare in un’impresa riscontrando elementi sanzionabili), ovvero alle promesse di sostegno al mercato interno e internazionale.

Pur leggendo molti articoli scritti anche da autorevoli e qualificati operatori e osservatori del e nell’agroalimentare, si fatica ad intravvedere vie di uscita concrete e credibili.

Certo è che se ricetta esiste, questa passa da una profonda rivoluzione del modello Italia, fondato su una “burocrazia” fine a se stessa. Del resto chi non sa far rispettare le regole, continua a scriverne di nuove.

Ma ancor di più passa da un saper coniugare soggetti e processi diversi che devono essere armonizzati.

Innanzitutto va messa mano ad una profonda riforma della scuola professionale, tecnica e universitaria agraria. La professione va riportata a svolgere quella missione di educazione e formazione di operatori qualificati (manodopera) delle imprese (potatori, mungitori, trattoristi, giardinieri capaci di svolgere le loro funzioni utilizzando le migliori tecniche disponibili). Istituti Professionali che dovrebbero essere trasferiti alle Regioni per essere raccordati (essere un unico modello) con la Formazione Professionale (debolissima al Sud, inadeguata al Centro, con insufficiente al Nord). Una Istruzione professionale che dovrebbe essere gestita dalle rappresentanze agricole con la sovrintendenza delle Regioni. Una Scuola Tecnica, integrata con una Istruzione Tecnica Superiore che ne completi il percorso svolta in quei luoghi che hanno coniugato aula, laboratori e azienda agraria e alla quale venga restituito il ruolo di luogo della formazione di professionisti e tecnici che accompagnano direttamente e come consulenza le imprese nei loro processi di innovazione e sviluppo. Una Scuola Tecnica Agraria che dovrebbe essere gestita dal Ministero dell’Agricoltura. Cercare mediazioni fra “Gentile” e i riformisti del nuovo millennio è uno sforzo inutile, guardando ad una nuova e moderna pedagogia professionalizzante, che forse la politica potrebbe affrontare con qualche determinazione (tra poco celebriamo il centenario dell’approvazione della riforma Gentile). Le Università devono, devono, devono tornare ad essere laboratorio d’èlite e non il parcheggio di giovani che in larga parte si perdono nei primi due anni. Quanto costa alle famiglie italiane e al Paese il drop out della scuola e dell’Università. Quanto costa alle famiglie, alla società e allo Stato la distanza fra scuola e realtà, fra scuola e territorio.

Partire dalla scuola per riformare le professioni intellettuali, i professionisti che siano riconosciuti quali soggetti di ricerca, di assistenza tecnica e consulenza del modello agro-alimentare.

E… non possiamo non pensare ad un cambiamento dei sistemi rappresentativi delle imprese agricole. Un processo certamente non facile in quanto cristallizzato in condizioni strutturali storiche autoreferenziali.

Da questi processi di cambiamento delle rappresentanze dell’agricoltura si possono ritrovare gli interlocutori del decisore pubblico che anziché vivere di scelte congiunturali, vincolate dai fenomeni esterni, potrebbero generare processi di sviluppo compartecipato.

Il COVID-19 passerà, ma non passerà quello strascico di cambiamento del nostro modello produttivo, economico, sociale e culturale.

Si può ripartire dall’agroalimentare per riavviare il Paese? Certamente sì, liberandoci delle strumentalità che ancora, anche in questi giorni, ripresentano troppi soggetti nell’arena della competizione e dei conflitti.

Forse è proprio questo il tempo di pensare ad una Conferenza Nazionale che generi un nuovo modello agroalimentare italiano.

I Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, in queste “aule” riformiste, non faranno mancare il loro positivo contributo di proposte, sollecitazioni portando con se il loro patrimonio umano, culturale e professionale.