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PERITI AGRARI PROFESSIONI PER LA RIPRESA E LO SVILUPPO

Il 1° gennaio 2023 è alle porte e la nuova PAC si accinge a fare il suo ingresso.

Dopo i rinvii dovuti alla pandemia Coronavirus e ad una guerra nel cuore dell’Europa, grave, improvvisa e inaspettata, finalmente le risorse della nuova agenda di Politica Agricola Comune avvierà i suoi primi passi.

Non possiamo però non rilevare come la nuova PAC e il PNRR, nonché le indifferibili politiche di sostegno alle imprese per sostenerle nell’affrontare straordinarie condizioni economiche che hanno modificato sostanzialmente i costi della gestione, stia costringendo tutti i Paesi europei a cambiare rotta.

I principi di sostenibilità, che non possono essere né attenuati e nemmeno rimossi, vanno comunque applicati con quella gradualità che è “costretta” dalla sostanziale e profonda modificazione delle condizioni di produzione e della domanda di prodotti alimentari, energetici e tecnologici.

Il blocco dei cereali nei porti ucraini, non ancora superato e delle forniture di gas l’aumento fuori controllo del prezzo dei fertilizzanti, l’esplosione dei costi energetici (le prime rilevazioni speculative stanno emergendo), l’aumento di costo di tutti i prodotti provocato da un mercato diventato asfittico (alcune imprese hanno sospeso la loro produzione per mancanza di forniture) e da un’inflazione che avevamo dimenticato (superiore all’8%), ci impone di mettere mano al “governo” delle politiche agricole.