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IL DIRETTORE GENERALE IL DOTT. FRITTITTA, INCONTRA I PERITI AGRARI ED I PERITI AGRARI DELLA SICILIA

IL DIRETTORE GENERALE IL DOTT. FRITTITTA, INCONTRA I PERITI AGRARI ED I PERITI AGRARI DELLA SICILIA

 

 La giornata è di quelle che ti fanno assaporare l’estate. Il sole riscalda ogni cosa, riscalda soprattutto quella terra che è stata attraversata dalla storia e ha vissuto immersa nella storia. La Sicilia ha dentro di se i patrimoni di civiltà che l’hanno conquistata lasciando le loro lingue, lasciando le loro storie. Portando con se le storie incontrate, portando con se le lingue incontrate e le culture e le fedi vinte. Eppure è proprio in questa Sicilia che la “terra” esprime il meglio di se e anche le peggiori difficoltà di se. Il Presidente Nazionale Braga, si è trovato così a dover constatare, ancora una volta, che è radicato nelle qualità di una Sicilia che crede in se, la voglia di vivere una pagina della storia di riscatto e di sviluppo.

Ha dovuto constatare come l’efficienza del neo direttore del Dipartimento regionale all’agricoltura, abbia superato la proverbiale disponibilità e efficienza della sua Lombardia. La folta e qualificata rappresentanza della categoria, composta dal Consigliere Nazionale Amato, dal Presidente del Coordinamento Ignazio Mauro e dai numerosi Presidenti dei Collegi Territoriali della Sicilia, in un clima di schiettezza, di stima e di cordialità, dopo solo pochi giorni dalla richiesta di incontro, dialogare con il Dott. Frittitta Carmelo sui grandi temi del comparto agricolo, alimentare e poco dopo anche dell’ambiente. Chiamato dal Direttore dell’agricoltura ci aveva raggiunto il Dott. Candore Mario, anch’egli fresco di nomina, ma forte di un curriculum invidiabile (Agronomo che ha vissuto immerso nel territorio) oggi è stato chiamato dal Presidente Perito Agrario Musmeci a dirigere il Dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale. Un dipartimento che dovrà occuparsi di Consorzi Irrigui (si sta pensando ad una ipotesi di riorganizzazione), forse è davvero indifferibile, di misure che recuperino e valorizzino il patrimonio forestale pubblico, il più vasto d’Italia, con quell’attenzione che deve valorizzare l’opera e la presenza dell’uomo sul territorio.

Ma la conduzione delle riflessioni è toccata al Dott. Frittitta che guardando proprio alla categoria dei Periti Agrari e Periti Agrari e richiamandone una centralità da condividere con i Dottori Agronomi, quali soggetti che come riferimenti certi possono trasferire innovazione al territorio, si è spinto oltre richiamandoci ad un impegno etico, professionale che attraverso il rafforzamento di relazioni dirette con le imprese migliori la bassa qualità progettuale dei piani di sviluppo rurale.

Non possiamo in questo breve commento descrivere quasi due ore di serrate riflessioni e confronto, alle quali i due Direttori Generali dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale non hanno voluto sottrarsi, stimolate da interventi che si sono succeduti dei colleghi Mauro, Vito Orto, del Segretario di Agrigento e del Presidente di Palermo e Tranchina che da queste parti è conosciuto e stimato.

Certo è che a conclusione dell’incontro i Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Sicilia erano particolarmente soddisfatti della disponibilità incontrata, della professionalità emersa e soprattutto di questa nuova capacità di guardare ad un modello di agricoltura e alimenti siciliani che mentre si strutturano e si realizzano possono diventare un traino anche per il resto del nostro Paese. Ed anche la proposta, accolta con grande soddisfazione dai Direttori Generali, di costituire un Tavolo Tecnico delle Intelligenze professionali a supporto della elaborazione progettuale, giuridica e tecnico applicativa delle norme ha coronato una bella giornata di concreta sussidiarietà istituzionale.

Al termine dell’incontro il Dott. Frittitta ha voluto donare al CNPAPAL un bel testo sulla straordinaria viticoltura siciliana, certo che il ben bere aiuta ad allargare lo sguardo a tutta la biodiversità dell’Isola più bella del mondo.

 

Nota a margine

Il Consigliere Nazionale Bartolo Amato, sul tragitto che conduceva all’Assessorato, ha voluto portare il Presidente Nazionale a visitare il luogo della Strage di Capaci (il sangue di Falcone, sua moglie e la scorta sarà perenne monito per tutti coloro che amano la loro terra e quel senso e valore del diritto e della giustizia, che in Sicilia hanno radici antiche), l’albero di Falcone, il luogo dove catturarono Totò Riina, il grande murales con le immagini di Falcone e Borsellino, il luogo dove si consumarono decine di omicidi, le carceri quella antica dell’Ucciardone e quella di recente costruzione la casa circondariale Pagliarelli.

Ricordare per non dimenticare il sacrificio di vite che hanno dato la vita perché hanno creduto nella giustizia e nei valori della convivenza democratica.

Ricordare per riscattare il valore di una terra unica e il suo sviluppo libero dalle catene delle mafie.