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Biologico, via libera al Piano strategico nazionale

Dalla promozione alla semplificazione burocratica, dall’accesso ai fondi Psr fino al tema dell’informatica e della ricerca: dieci linee guida per valorizzare il made in Italy
Via libera dalla Conferenza Stato Regioni al Piano strategico nazionale delbiologico, frutto del lavoro fra il ministero delle Politiche agricole e tutta la filiera, che prevede una serie di obiettivi per la crescita del settore, in termini di mercato e superficie, da centrare entro il 2020 attraverso un set di azioni specifiche.
L’approvazione del Piano rappresenta un passaggio importante per un settore sempre più strategico per tutto il Paese – commenta il ministro Maurizio Martina – lo stanno dimostrando i consumi interni, che nell’ultimo anno sono aumentati in modo esponenziale segnando un +20%. In questo momento di forte crescita è fondamentale quindi mettere in campo una strategia di insieme e a lungo termine, in grado di dare un indirizzo preciso allo sviluppo del biologico così da coordinare al meglio le politiche di sostegno e dare allo stesso tempo risposte concrete alle esigenze degli operatori.

Partendo dalla particolare fase di sviluppo dell’agricoltura biologica in Italia e in stretto raccordo con il tavolo di filiera – ha poi sottolineato il viceministro con delega al biologico Andrea Olivero – le linee guida strategiche per favorire e indirizzare uno sviluppo armonico del settore in Italia. Il lavoro, che ha tratto linfa dal confronto e dalla partecipazione che abbiamo avuto in Expo, ha aperto un dibattito specifico sul tema, con l’obiettivo di mettere a sistema le scelte politiche per il comparto, un approccio che può essere sintetizzato in quattro principi: coordinamento delle iniziative di sviluppo, tutela del consumatore, semplificazione e ricerca. Con questo lavoro corale davvero l’agricoltura biologica cambia passo”.

Sono dieci le azioni previste del piano strategico nazionale. Si va dal biologico nei piani di sviluppo rurale alle politiche di filiera, passando per la promozione del made in Italy e soprattutto del Green public procurement, ovvero l’opportunità di introdurre prodotti biologici nella ristorazione ospedaliera e nelle mense scolastiche. A livello normativo si punta allasemplificazione burocratica, mentre a livello di formazione saranno promossi percorsi formativi sul biologico in ambito universitario e di corsi di aggiornamento nelle scuole superiori.

Fra le azioni messe in campo, c’è inoltre lo sviluppo di Sistema di informazione del biologico, previsto dal Piano Agricoltura 2.0, mentre i punti 8 e 9 riguardano la revisione normativa sui controlli e l’intensificazione delle attività di monitoraggio sulle import di biologico. Infine viene predisposto un piano nazionale per la ricerca e l’innovazione in agricoltura biologica.
 
Fonte: Mipaaf