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NUOVO CODICE ATECO PER I PERITI AGRARI 74-90-13

NUOVO CODICE ATECO PER I PERITI AGRARI 74-90-13

I Periti Agrari e Periti Agrari Laureati italiani da sempre chiedevano la separazione del codice ATECO con gli Agrotecnici. Dal 1 gennaio 2022 l’ISTAT accogliendo le istanze del Consiglio Nazionale, portate in seno alla Commissione Nazionale degli Esperti ISA, ha creato due nuovi codici ATECO: il 74.90.13, dedicato alla consulenza fornita dai periti agrari e il 74.90.14, dedicato alle attività fornite da altri economisti fra le due diverse specializzazioni in agricoltura. Agli Agrotecnici è stato mantenuto il codice 74.90.12.

Il traguardo certamente complesso è stato raggiunto grazie alla costante, fattiva e qualificata attenzione e disponibilità del SOSE, sollecitato e supportato dal referente di categoria il Per Agr Dott. Luciano Boanini.

Non meno rilevante è stato l’unanime e sollecito consenso fornito dall’ISTAT.

Questo risultato da prova di una Pubblica Amministrazione capace di dialogare e confrontarsi proprio su quei temi che ai più appaiono distanti e fastidiosi dalla vita degli italiani in quanto strettamente legati al pagamento delle “tasse”. Un “dovere” che qualche volta intaccato da un sistema che pare premiare “i furbetti del quartierino, ovvero categorie protette” e non le molte persone oneste che quotidianamente lavorano per sé, per la propria famiglia e per la società.

La strada per una equità fiscale la conoscono tutti, anche i meno scolarizzati, ma al tempo stesso il modello fiscale del nostro Paese ancora registra falle che favoriscono evasione ed elusione. Fenomeni che non possono certo trovare risposta o giustificazione nella diffusione del fenomeno (lo fanno tutti), perché non è vero, lo fanno in numero elevato, o nella tassazione elevata. Su questi punti forse dovremo aprire una riflessione per spostare l’asse delle scelte statali da impositive e coercitive a condivise, cercando di superare quell’idea che nei parametri si sintetizzi un “patto” fiscale fra stato e lavoratori, imprese, professionisti. Ne è un semplice esempio il non riconoscere la “detrazione” di spese realmente sostenute dal professionista quali l’acquisto o l’uso della macchina (strumento che per i Periti Agrari e Periti Agrari Laureati è essenziale).

Si comprende allora l’importanza di un codice ATECO che identifichi la specificità professionale della categoria, che è distinta dalle altre, che è diversa dalle altre. Diverse sono le competenze. Diverse sono le prestazioni. Diversi sono i redditi. Diversi sono le Casse di Previdenza.

Un Codice ATECO dedicato che favorisce uno stretto rapporto fra la categoria e gli organi preposti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze quali il SOSE e l’Agenzia delle Entrate, dal quale emerge certamente un modello di “burocrazia amica”, che favorisce l’attuarsi di un sistema fiscale compartecipato e condiviso.

Ma il Consiglio Nazionale perseguiva questo obiettivo, anche e soprattutto, per poter mettere in condizione la categoria e gli Organi dello Stato di far emergere quel rischio di “caporalato professionale”, ovvero di prestazioni abusive e lavoro in nero che dopo l’abolizione delle tariffe ha avuto un ulteriore sviluppo.

Un fenomeno che non può né essere accettato, men che meno tollerato. Le conseguenze di queste dinamiche purtroppo si scaricano nell’età pensionabile che potrebbe generare nuove povertà e sul Welfare di categoria.

Per queste ragioni i Perti Agrari e Periti Agrari Laureati credendo nella stretta relazione con il MEF, con il SOSE e con l’ISTAT, per favorire l’affermarsi di una equità e semplificazione fiscale, continueranno ad apportare il loro positivo e collaborativo contributo accompagnando il superamento degli Studi di Settore con le ISA (Indici  Sintetici di Affidabilità) con il proprio codice ATECO (74.90.13) e la propria specificità intellettuale.