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LA STRADA … UNA STRADA PER ROSSELLA Dedicato a Rossella …. e alla sua famiglia.

 

 

In una giornata dove il sole è riuscito a penetrare nuvole minacciose che la sera precedente avevano portato freddo, acqua e grandine, L’ITA G. Tommasi assume le sembianze di una sentinella del verde incontaminato della “città” di Cosenza.

Trovarsi di fronte studenti che aspettano almeno qualche parola di speranza, e di professionisti che evocano e rivendicano invece, le loro incomparabile competenze quasi ti costringe a volgere lo sguardo verso innovazioni scientifiche e tecnologiche che “spingono” la nostra agricoltura e i nostri alimenti nel mondo.

Eppure quando il convegno sta ormai volgendo al termine succede qualcosa di antico e sorprendete. La brillantissima preside annuncia che sono arrivati i suoi ragazzi che erano andati alla Camera di Commercio a ritirare il premio assegnato loro per aver realizzato un progetto sperimentale sull’utilizzo dei polimeri; promosso e sostenuto da una ditta del nord.

I ragazzi si avvicinano al tavolo della presidenza “guidati” da una decisa e graziosa ragazza che tra le mani stringe la targa premio. Il sorriso sorge naturale dai volti soddisfatti degli studenti. I premi sono come i fiori per un albero.

Poche parole, un lungo e caloroso applauso, i nostri ragazzi valgono. Ma la sorpresa è ancora lì dietro l’angolo. La Preside si avvicina e mi sussurra: “è davvero molto brava, e ogni giorno questa ragazza percorre chilometri di strada a piedi per raggiungere la scuola, perché la strada non raggiunge la sua azienda”.

Il pensiero corre subito a Barbiana a quei ragazzi che tutti i giorni, come in un presepe, arrivavano da casupole sparse sull’Appennino alla scuola, per riscattare la loro condizione culturale e sociale.

Le chiedo il nome. Mi risponde con un sorriso di quelli che si generano ancora nei paradisi naturali, belli, amari e isolati, di un’Italia che pensavo non esistesse più. “Rossella” mi dice.

Sono incredulo, io che ho vissuto la stagione dei finanziamenti della provincia e dei comuni per “asfaltare” le strade di campagna del bresciano. Io che mi trovo quotidianamente a parlare di meccatronica, di droni, di semine di precisione, di selezioni di nuove culture, di una categoria, di professionalità eccellenti; oggi incontro la graziosa Rossella che scende a piedi una “carrareccia” per chilometri per diventare Perito Agrario.

Ed il suo sogno? Racchiuso in una frase breve, intensa, intrisa di profondi sentimenti forse da molti un poco dimenticati, ma così chiara nelle sue aspettative: “vorrei fare qualcosa per mio papà. Senza strada è difficile fare tutto”.

Corro allora col pensiero alla PAC, ai finanziamenti pubblici per la coltivazione del bosco, affinché abbandonato non sia vittima dell’incuria e del degrado ambientale. Qualcuno ancora confonde il naturale con l’abbandono invivibile della natura. Mi chiedo se ancora siamo in grado di comprendere almeno un poco il valore evocato e distrattamente pronunciato della presenza dell’uomo in queste zone remote, dal sapore incontaminato, ma curate. Aree che davvero potrebbero resuscitare in chi le incontra e le vive anche per un tempo breve un nuovo turismo del creato.

Ma di sole belle parole non si gioisce. Quella strada impervia, che attraverso anche un torrente potrebbe diventare il simbolo di una Calabria, di un profondo Sud, patrimonio ambientale dell’umanità da cui partire e ripartire per affermare la sostenibilità coniugata ad una qualità biologica assoluta. Ad una qualità del vivere che valorizza la qualità dei suoi prodotti.

La strada di Rossella e della sua famiglia non è più pertanto solo un semplice peduncolo percorribile a piedi o forse con un qualche fuoristrada, che spalanca le porte della loro attività, del loro presidio umano, della loro funzione ambientale e sociale, della dignità del loro lavoro, della loro  d’impresa, della loro professione, ma rappresenta una domanda di dignità umana e sociale da trasmettere all’Europa, al Governo nazionale, al Governo regionale affinché non dimentichino chi non intende farsi sradicare dalla propria terra; perché sa che quella terra è difficile ma feconda.  A Rossella i Periti agrari e Periti Agrari Laureati, di Cosenza, della Calabria, di tutta l’Italia augurano che i suoi piedi percorrano quei sentieri, quelle strade per il piacere di vivere il suo paradiso, perché lo sceglie non perché ne sia costretta.

E così un giorno potremo vivere con lei la Sua Strada, la Strada di Rossella, una strada che allargata e percorribile anche da semplici auto le permetta di offrire la sua vetrina agricola ad un turismo appassionato.

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