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"Papa" Pagliardini licenzia migliaia di Profesionisti: La risposta del CNPAPAL.

Un fatto incomprensibile, immotivato e gravissimo. Intervenga il Governo e il Parlamento per salvare Servizi di qualità, sussidiarietà e la buona gestione dei CAA e salvino la PAC e il Recovery Fund. Di fatto si dequalifica il servizio dei CAA e si licenziano migliaia di Professionisti. Abbiamo preparato un breve VIDEO visionabile al link https://www.youtube.com/watch?v=-GXCyXPYDvs&feature=emb_logo che chiediamo di diffondere. Riportiamo inoltre, di seguito, il testo della nostra azione:

Sen. Bellanova Teresa, Ministro delle Politiche Agricole e Alimentari

Sen. Vallardi Gianpaolo Presidente e Signori Senatori Membri della Commissione Agricoltura  |  SENATO DELLA REPUBBLICA

On Gallinella  Filippo Presidente e Signori Deputati Membri della Commissione Agricoltura  |   CAMERA DEI DEPUTATI 

Prof. Conte Giuseppe  Presidente Consiglio dei Ministri

Signori Capigruppo  Senato della Repubblica e Camera dei Deputati

  Oggetto: FERMARE la convenzione AGEA – CAA

  Ill.mi Signor Ministro, Senatori, Onorevoli

Sono passati pochi mesi e ciò che temevamo è avvenuto. L’AGEA con delibera n. 25 del 06 novembre 2020 ha approvato il testo di Convenzione per gli anni 2020 – 2021, tra l’Organismo pagatore e i CAA. La convenzione è stata approvata presentando la stessa formulazione che era stata oggetto, nei primi mesi del 2020,  di valutazione, approfondimento, osservazioni e richiesta di modifica da parte del Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, del Collegio degli Agrotecnici, dei CAA gestiti dai Liberi professionisti, da parte della Rete delle Professioni Tecniche e del Comitato Unitario delle Professioni. La bozza di convenzione, inoltre, era stata oggetto di audizioni alle ComAgri della Camera dei Deputati e del Senato e le voci istituzionali (Senatori e Onorevoli) che ne chiedevano la modifica attraversavano sia la maggioranza che l’opposizione. Oggi ci ritroviamo con un testo che non solo non risolve le lacune e le difficoltà gestionali dell’AGEA, né risolve le lacune gestionali del sistema CAA, che certamente vanno ricercate altrove, ma determina un domino di problemi che sradica migliaia di professionisti dal mondo dei CAA, ed indebolisce e dequalifica il servizio pubblico che gli stessi sono chiamati ad offrire alle imprese agricole. Una eradicazione che viene effettuata soprattutto in quell’Italia del Sud che ha bisogno di un di più di professionalità e non un di meno e che acuisce ulteriormente la distanza fra servizi gestiti dallo Stato e servizi gestiti dalle Regioni. Oggi possiamo affermare che abbiamo due Italie una del Centro Nord (Agenzie Regionali) e una del Centro Sud (AGEA) e che l’AGEA intende con questa sconsiderata e immotivata iniziativa acuirne le distanze ed il divario. Non marginale è la questione economica che, di fatto, non può garantire un sistema efficiente e correttamente organizzato. Sono briciole quelle messe a disposizione e nascondono, di fatto, interessi diversi e poco trasparenti. 

La Convenzione viene calata, inoltre, nel bel mezzo del ritorno della pandemia mettendo in mezzo ad una strada migliaia di professionisti, ovvero, forse costringendoli ad una dequalifica azione di trasformazione della loro condizione professionale: da professionisti a dipendenti precari. La qualità non si ricerca nella tipologia del rapporto di lavoro. Inoltre va evidenziato che i soggetti oggi coinvolti nelle attività dei CAA (Associazioni Sindacali, Cooperative, Liberi Professionisti) hanno le stesse peculiarità di rapporto con le imprese agricole in termini di fornitura di servizi e prestazioni. Tra l’altro, se la preoccupazione è quella di evitare un potenziale conflitto di interessi la platea degli esclusi è pressochè totale. Tutto questo avviene in ritardo in quanto la convenzione dovrebbe avere valore sul 2020 (siamo a metà novembre) e sul 2021.

Fatichiamo a comprendere le ragioni di tanta ostinazione, di così ampia irriducibilità, se non consegnando il pensiero a motivi che forse stanno altrove e che non riusciamo a comprendere. Tutti sanno che l’AGEA è il problema non i CAA, anch’essi forse andrebbero riformati, ma guadando proprio a quelle esperienze costituite e gestite dai liberi professionisti. Una Agenzia, l’AGEA, inadeguata a gestire territori che sono stati interessati anche da fenomeni malavitosi, con vertici che dimostrano di non conoscere le dinamiche che caratterizzano le agricolture italiane. Questa convenzione non solo intacca il rispetto dei principi fondanti l’Unione Europea (l’Italia è molte volte una anomalia), ma mina nel profondo il principio di sussidiarietà che è diventato uno dei pilastri delle politiche comunitarie. I professionisti oggi operano in ambiti altrettanto importanti, se non di maggior rilievo, con piena delega da parte dello Stato (Salute, Edilizia, Fiscale, Ambiente, Territorio). Tutti sotto l’egida dei rispettivi albi e delle norme che li regolano. Con l’assunzione della piena e diretta responsabilità del loro operato. 

La nostra categoria è pronta a tutto per impedire questo degrado, questa deriva, è pronta anche a rivolgersi alla Commissione Europea per salvaguardare le aspettative delle imprese agricole, soprattutto in questo tempo in cui il Recovery Fund e la nuova PAC chiederà all’Italia un di più di “qualità”, di tempestività e di concretezza nell’investire i fondi in sviluppo e modernizzazioneCon l’idea dei CAA che AGEA vuole imporre con una convenzione (dovrebbe essere materia legislativa) si va in direzione ostinata e contraria. 

Pertanto CHIEDIAMO UN IMMEDIATO INTERVENTO DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO, AFFINCHÈ BLOCCHI LA CONVENZIONE licenziata dal Direttore Generale di AGEA, Papa Pagliardini, mantenga la Convenzione in essere per gli anni 2020 2021, metta mano alla riforma dell’AGEA, entro l’entrata in vigore della prossima riforma PAC (2022). I Periti Agrari e Periti Agrari Laureati sono pronti e disponibili anche ad assumere la responsabilità di un eventuale commissariamento, ovvero a partecipare alla costituzione di un Tavolo Permanente che riformi l’AGEA per farla funzionare. 

Non è mio costume usare questi toni, e me ne scuso, ma la gravità dei contenuti della convenzione licenziata da AGEA, il suo discutibile funzionamento, non lascia spazi alla pur istituzionale pacatezza che mi è richiesta.

Distinti saluti.

 

     Il Presidente

Per. Agr. Braga Mario