Roma, 11 Luglio 2017
Gent.mi
nell’ultimo giorno del mio mandato da Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati, sento forte l’esigenza di rivolgere ad ognuno di voi un saluto e un ringraziamento. Perché ognuno di voi – vicino o lontano, sostenitore o oppositore – ha dimostrato, a suo modo, un’attenzione per la Categoria e una volontà di partecipazione alla costruzione del bene comune, che ci ha richiamati ogni giorno all’importanza delle nostre responsabilità e ha reso quest’esperienza tanto dura e faticosa quanto intensa ed entusiasmante.
Senza l’ambizione di tracciare un bilancio generale, voglio però lasciare questo servizio a voi Colleghi, con alcune parole di chiusura. Toccare con mano l’amministrazione, anche quotidiana, del nostro Ente, permette infatti di avere un osservatorio privilegiato sui problemi, sia nostri sia del sistema in generale.
Desidero confermare che, per me, è stato un grande Onore servire la Categoria: l’ho fatto nel limite delle mie capacità, ma Vi assicuro, ci ho messo tutta l’energia, l’impegno, la fatica, le relazioni, la determinazione di cui sono stato capace.
Abbiamo fatto con onestà, lealtà, dedizione e spirito di servizio il pezzo di strada che siamo stati chiamati a guidare. Abbiamo ripristinato le basi su cui la Categoria potrà costruire nuovi livelli di miglioramento, di crescita, di sviluppo. Mi auguro che il prossimo Presidente, di tutto questo sappia avere cura.
Concludendo, mi rivolgo a voi, Colleghi, e lo faccio da Libero Professionista. Da oggi condivideremo le stesse ansie e le stesse attese: che la nostra Categoria sia amministrata come merita e secondo le ambizioni che le sono proprie. Auguro buon lavoro a chi mi succede, ma soprattutto auguro a tutti voi, a tutti noi, di continuare a crescere nella libertà e nella partecipazione. Perché essere Periti Agrari maturi significa sentire profondamente che la Categoria ci appartiene, come un tesoro prezioso, e che tutti insieme ne siamo responsabili. Per il bene di tutti.
Se c’è, allora, un auspicio per il futuro che posso modestamente fare, è quello di ampliare le occasioni di partecipazione della nostra Categoria. Non solo nella fase decisionale, ma in tutto il processo in cui un’idea o una scelta di indirizzo generale o specifico per la Categoria si viene a formare. Sentire e tenere in considerazione il parere di tutti non può che essere una ricchezza e un aiuto per chi poi porta sulle spalle l’onere della responsabilità finale, e uno stimolo a non perdere entusiasmo e senso di appartenenza per tutti.
